mercoledì 28 maggio 2008

KILL BILLY vol.2

Articolo di Manila Alfano (il Giornale, 6 marzo 2008) ripescato casualmente ieri sera e da me stessa rimaneggiato:

    Non basta vivere in Scandinavia per sfuggire alla legge dei «terroni». C'è sempre qualcuno più a nord di te. Capita, così, che la svedese IKEA si becchi un'accusa di razzismo nei confronti dei Danesi, gente del Sud, meridionali. Terroni.
    Il signor Ikea, Ingvar Kamprad, da sempre sostiene di avere un piccolo problema con i nomi: fatica a ricordarseli. È per questo, raccontano, che mobili, oggetti, modelli e suppellettili dei suoi prodotti vengono battezzati con un criterio a prova di memoria. Tutto deve seguire una logica razionale: scatole e scaffali portano nomi di cittadine svedesi.Letti, armadi e mobili da salotto evocano luoghi norvegesi, tavole e sedie citano la Finlandia, i cuscini parlano di fiori, piante e pietre preziose. In bagno trovate solo laghi scandinavi, fiumi e baie. Ma se si va nella polvere, sui tappeti, zerbini e tutto ciò che è calpestabile, non vi potete sbagliare: ci sono solo nomi di città danesi. Un caso? Mica tanto. Mister Ikea è convinto che ci sia del marcio in Danimarca. E così quando si tratta di dare un nome agli oggetti più «bassi» pensa sempre e soltanto alle città danesi: per la tavoletta del water tira fuori dalla cartina geografica Öresund, lo stretto di mare che divide la Danimarca dalla Svezia; la città di Nivå, invece, diventa un rivestimento per pavimenti... guarda caso il più economico.
    Secondo Klaus Kjøller, un esperto di Scienza della comunicazione dell'Università di Copenaghen, «Qualcuno ha voluto prendersi gioco dei Danesi. Dev’esserci una scelta deliberata. Nessuno si è mai chiesto perché per i mobili componibili più costosi hanno toponimi svedesi?».
    Se parli di queste cose con i signori dell'Ikea, sostengono che sia tutto un caso, ma in realtà l'ironia di mister Kamprad non è che l’ultimo atto di una battaglia che si combatte tra i due Paesi da oltre 500 anni. A Copenaghen, intanto, si sta già pensando alla controffensiva: qualcuno ha suggerito al produttore di birra danese Carlsberg di chiamare le sue birre analcoliche con nomi di località svedesi. Bassa gradazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le suggerisco la lettura di questo libro dal titolo lapalissiano: Il signor Ikea. Cordialità

PIER ha detto...

I libri sull'Ikea ormai sono tantissimi!
Questo mi sembra comunque interessante... Grazie della segnalazione :-)