mercoledì 18 giugno 2008

CATTEDRALE NEL DESERTO

Be', sì, lo ammetto - tanto non è un segreto -, non mi piace fare la spesa: se devo proprio, mi preparo LA lista e mi aggiro con aria sperduta tra gli scaffali con l'espressione da bimbo sperduto o da marito spedito dalla coniuge...
Oggi, avendo sul mio scaffale del frigorifero un paio di cetrioli e su quello della Perina un barattolo di lardo ammuffito, mezza cipolla e del Malox, "dovevo proprio", per cui mi sono resa presentabile (sono pur sempre in ritiro da studio) e ho diretto il mio potente mezzo meccanico verso l'Orvea store di San Pietro in Cariano, sulla Statale del Brennero (l'Orvea richiama alla mente dei piccoli Pier ricordi d'infanzia e di vacanze a San Zeno di Montagna, con soste-spesa all'Orvea - appunto - di Affi tese a riempire all'inverosimile la nostra 126 azzurro turchese di ogni bendiddio).
Una cattedrale nel deserto.
Non tanto per la mancanza di altre strutture nei dintorni - mioddio, noooo! -, siamo pur sempre nel Veneto negrarizzato (da Negrar=costruito a capannoni, distruggendo la campagna), quanto per la totale mancanza di clienti. Una scena da Apocalisse, o Io sono leggenda: alle cinque del pomeriggio il supermercato in questione era abitato da me, una cassiera e un macellaio. Complice forse la giornata di sole, o la presenza di altri supermercati e discount nei pressi ("Aaaah, Verona, terra di supermercati e benzinai", come diceva mio zio arrivando da Milano, sempre stupendosi dell'altissima concentrazione di tale tipo di servizi...), ma mi han detto che è sempre così... Cui prodest???
Almeno ho fatto la spesa in santapace, girovagando con aria interessata e scrutando attentamente le etichette di ogni prodotto!

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