Giani Stuparich, L'erba nocca, Alba pratalia, Verona 2008.
Letto ieri, di straforo, mentre il relatore parlavaparlavaparlava
di Stuparich e di Slataper e degli archivi e bla bla...
Bello.
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Non è bello, invece, vantarsi della propria cultura o crederla un motivo sufficientemente valido per sentirsi migliori degli altri (condivido in pieno l'affermazione di Asimov: "Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica"), ma il pomeriggio di colloquio scolastico con la mitica signora P., madre insoddisfatta, mi ha fatto concludere che davvero, e cito:
E grazie a chi, a suo tempo, mi ha costretto a continuare a studiare... dandomi modo di saper adesso vedere, ascoltare, apprezzare anche quello che non sono "schei" e le molteplici espressioni degli uomini.
di Stuparich e di Slataper e degli archivi e bla bla...
Bello.
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Non è bello, invece, vantarsi della propria cultura o crederla un motivo sufficientemente valido per sentirsi migliori degli altri (condivido in pieno l'affermazione di Asimov: "Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica"), ma il pomeriggio di colloquio scolastico con la mitica signora P., madre insoddisfatta, mi ha fatto concludere che davvero, e cito:
- C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza (Socrate).
- Gli ignoranti non possono non odiare, e temere insieme, coloro che si occupano delle cose ch'essi non capiscono (William Somerset Maugham).
- L'ignoranza è l'origine di tutti i mali (Socrate).
- L'ignoranza è la peggiore delle povertà.
- O dei immortali, non vi è di peggio che un ignorante, che non riconosce nulla giusto se non quello che piace a lui (Publio Terenzio Afro).
- Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno (Euripide).
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