lunedì 27 ottobre 2008

ADDIO ALLE ARMI

«Non è come nei film. Il cannone non fa: bum. Troppo distante dalle trincee. Il cannone fa piuttosto un brontolio, un rombo lontano, poi un sibilo sempre più forte, più vicino. Il proiettile sta per arrivare. A volte non esplode subito. Altre volte non esplode mai. E' la lotteria della morte.»

(Carlo Orelli,1894-2005, combattente e reduce della Grande Guerra)

In questi giorni ricorrevano un paio di anniversari "storici" (Battaglia di Caporetto e Battaglia di Vittorio Veneto), debitamente "festeggiati" da un pugnetto di dottorandi storici contemporaneisti che hanno di queste manie di ricordare... E proprio domenica, a 110 anni appena compiuti, è morto Delfino Borroni (1898-2008), l’
ultimo reduce italiano della Grande Guerra e l’ultimo cavaliere di Vittorio Veneto:

Concludo il post con le parole di Emilio Lussu:

Il tenente colonnello parlava lentamente, e beveva lentamente. Beveva a sorsi, come si centellina una tazza di caffè.
«Io mi difendo bevendo. Altrimenti, sarei già al manicomio. Contro le scelleratezze del mondo, un uomo onesto si difende bevendo. È da oltre un anno che io faccio la guerra, un po’ su tutti i fronti, e finora non ho visto in faccia un solo austriaco. Eppure ci uccidiamo a vicenda, tutti i giorni. Uccidersi senza conoscersi, senza neppure vedersi! È orribile! È per questo che ci ubriachiamo tutti, da una parte e dall’altra. [...] Se tutti, di comune accordo, lealmente, cessassimo di bere, forse la guerra finirebbe. Ma, se bevono gli altri, bevo anch’io. Non è l’artiglieria che ci tiene in piedi, noi di fanteria. Anzi, il contrario. La nostra artiglieria ci mette spesso a terra, tirandoci addosso. Abolisca l’artiglieria, d’ambo le parti, la guerra continua. Ma provi ad abolire il vino e i liquori. Provi un po’. Si provi. [...] Nessuno di noi si muoverà più. L’anima del combattente di questa guerra è l’alcool. Il primo motore è l’alcool. Perciò i soldati, nella loro infinita sapienza, lo chiamano benzina.»

domenica 26 ottobre 2008

PIATTO RICCO MI CI FICCO (OVVERO NONNA PIERA 3)

Adesso "me la tiro" un po'... Darmi della chef è senz'altro troppo, ma insomma, oggi si è fatta una festina tutti intorno al tavolo da pranzo (non proprio un'altra Festadellavita, però ci si avvicinava) e qualcosina di bbuono l'ho cucinato!
Avevo preparato ieri - sabato sera ruggente, eh eh! - una bella crostata pere&zenzero, seguendo la ricetta che trovate qui (io ho quasi raddoppiato le dosi della pasta); questa mattina, invece, mi sono data alla panificazione e ho fatto i panzerotti, vero mito pier-familiare.
Ecco la versione "bianca" dei calzoni ripieni:
- 250gr di ricotta
- 100gr di salame ungherese
- 50gr di grana grattugiato
- qualche foglia di basilico
- sale e pepe q.b.
Incorporare alla ricotta passata al setaccio il salame e il basilico frullati e il formaggio grattugiato, aggiustare di sale e pepe. Fare dei dischetti di pasta di pane (500gr di farina, magari metà Manitoba e metà normale; un cubetto di lievito di birra sciolto in acqua tiepida zuccherata e lasciato riposare per una decina di minuti; sale e un cucchiaio d'olio - Impastare per una decina di minuti, poi formare una pagnottella, incidervi sopra una croce e, coperta con un canovaccio umido, lasciarla lievitare in un luogo caldo -io accendo il forno al minimissimo- per almeno 45minuti) del diametro di una decina di centimetri e alti 2-3 millimetri e mettervi al centro una cucchiaio da tè del ripieno. Ripiegare e sigillare i bordi, spennellare d'olio e infornare a 250° per una ventina di minuti.
Nel pomeriggio, infine, è arrivato anche un tiramisù bresciano veramente "cicciunazzo": buonissimo!
Fine del post culinario.
E domani è lunedì... ma cominciare la settimana sapendo che sabato sarà festa ("festa" vera: a casa da scuola!) mette già di buon umore e rende tutto più facile.

venerdì 24 ottobre 2008

NOTTAMBULI, SONNAMBULI & C.

Oggi, tema in classe (III media) a titolo unico... e Laprofe ha osato l'esperimento: far scrivere un racconto ispirato a un quadro.

Conclusa l'immane impresa della Correzione, seguiranno più serie e ponderate considerazioni a proposito di questo - sadico? - tentativo.

martedì 21 ottobre 2008

PROBLEMI DI COMUNICAZIONE

Strana conversazione avuta sabato mattina (prima dell' "incidente", perciò) a scuola.
La premessa: lavoro in una scuola paritaria cattolica di cui è dirigente -preside- una religiosa che conosco da molti moltissimi anni.
Il fatto: Sono nella stanza della fotocopiatrice -a fotocopiare, ovviamente- ed entra nel locale la preside. Per fare un po' di conversazione e poiché il fatto m'ha colpita e m'interessa, le dico:
"Lo sa, suora, che il 25 ottobre sarà la Giornata dello sbattezzo?"
"E sarebbe?"
"Sarebbe che chi è interessato è invitato a mandare al proprio parrocco una carta con la quale chiede di essere cancellato dagli elenchi dei battezzati, mi pare di aver capito."
"E perché lo dici a me? Io non voglio essere sbattezzata!"
"...Sì, lo immaginavo... Lo dico a lei perché è una suora e perché insegna religione, magari poteva interessarle..."
Ma dico sempre la cosa sbagliata alla persona sbagliata nel momento sbagliato??? ...è quasi un talento...

lunedì 20 ottobre 2008

CHEEESE

Portata all'Ospedale.
A parte il fatto che faccio sempre ridere i dottori che mi visitano (negli anni ho raccontato loro che: mi era caduto un letto sul piede; ero rovinata, volando da una macchinetta a pedali per bambini, in una specie di esplosione atomica; avevo battuto un gomito scivolando dallo skateboard, ecc ecc), è stato abbastanza imbarazzante spiegare loro che - secondo quello che mi hanno raccontato - dovrei aver voluto acchiappare al volo un ramo, per attaccarmici e dovrei averlo mancato, poi - ma qui ci ho fantasticato sopra io: nessun racconto diretto - potrei aver sbattuto un pochetto, perché ho una botta in testa; potrei aver perso conoscenza, almeno per un attimo; dovrei essermi ripresa dopo alcuni minuti, perché l'unica cosa che ricordo è di camminare verso la casa della discepolina...
Dunque, via ai test fisici e neurologici, che ho superato.
Unico neo della visita, la TAC dell'encefalo: "sistema asimmetrico per minore rappresentazione del ventricolo laterale di dx". Se anche all'altrametàdelmiocervello fosse dato un simile responso, sarebbe la prova-provata che abbiamo un cervello in due! devo ricordarmi di dirglielo...

sabato 18 ottobre 2008

OTTOBRE, CADONO LE PIERE

Oggi si andava "a foglie" (amico Colobo! Florange! che nostalghìa), con la discepolinappenacresciuta, quand'ecco - nel giardino del mio condominio - uno splendido albero con un ramo traverso che sembra dire:
"Salta e aggrappati, Piera!".
Cosa potevo fare?
Ho ubbidito
.

E il ricordo successivo è di me stessa che cammino, a trecento metri da casa, a fianco della discepolina che mi chiede come stia...
E un gran mal di testa.
E del fatto del ramo traverso e di volerlo pigliare al volo, me ne sono ricordata dopo un'ora e un quarto.
Autunno, cadono le p(i)ere.

venerdì 17 ottobre 2008

TUTTI IN PIEDI, GRAZIE

Oggi a scuola abbiamo fatto Stand Up, per il primo anno tutti quanti insieme: 4 classi della Scuola d'Infanzia, 5 della Primaria, 2 della Secondaria di I grado. A vederli dall'alto sembravamo moltissimi! Ma ne scriverò più diffusamente domani, adesso ho dei doveri da prof...
E tanti auguri alla discepolina :-)

PS: L'issopo vive! I germogli di due-semini-su-cinque oggi hanno fatto capolino.

giovedì 16 ottobre 2008

sabato 11 ottobre 2008

LA CODA DELLA (FESTA DELLA) PIERA

(Ultima) festina di compleanno, venerdì pomeriggio-sera... vagamente anticipata ma ugualmente "sorprendente": breve incontro con la discepolina M (l'assenteista ovviamente mancava), grassa cena (caneeederli, porco -losonondovrei- alla griglia, opere d'arte del maestro pasticciere EV) e consegna di un piccolo dono da Piera alla prof. Sono ora possessora di un piccolo kit per iniziare a praticare l'antica arte del bonsai (paaaaazienza, Piera, ci vuole tanta paaaaazienza).
Tornata dalla pizza con gli ex-alunni preferiti, mi accingo dunque a fare la piccola giardiniera. Sterminerò l'Issopo o riuscirò a infondere vita a quei poveri semini rinchiusi in una confezione condom-look?
...farò sapere...

venerdì 10 ottobre 2008

PIER-TARSIO

Ho finalmente trovato un soprannome per L'ultimopiero!
Dopo aver conversato di premi Nobel, mi è tornata tra le mani (mi sono fatta tornare tra le mani) una poesia di Wislawa Szymborska:

    Io, tarsio, figlio di tarsio,
    nipote e pronipote di tarsio,
    piccola bestiola, fatta di due pupille
    e d'un resto di stretta necessità;
    scampato per miracolo ad altre trasformazioni,
    perché come leccornia non valgo niente,
    per i colli di pelliccia ce n'é di più grandi,
    le mie ghiandole non portano fortuna,
    i concerti si tengono senza le mie budella;
    io, tarsio,
    siedo vivo sul dito d'un uomo.

    Buogiorno, mio signore,
    che cosa mi darai
    per non dovermi togliere nulla?
    Per la tua magnanimità con che mi premierai?
    Che prezzo darai a me, che non ho prezzo,
    per le pose che assumo per farti sorridere?
    Il mio signore è buono -
    il mio signore è benigno -
    chi ne darebbe testimonianza, se non vi fossero
    animali immeritevoli di morte?
    Voi stessi, forse?
    Ma ciò che già di voi sapete
    basterà per una notte insonne da stella a stella.
    E solo noi, pochi, non spogliati della pelliccia,
    non staccati dalle ossa, non privati delle piume,
    rispettati in aculei, scaglie, corna, zanne,
    e in ogni altra cosa che ci venga
    dall'ingegnosa proteina,
    siamo - mio signore - il tuo sogno
    che ti assolve per un breve istante.

    Io, tarsio, padre e nonno di tarsio,
    piccola bestiola, quasi metà di qualcosa,
    il che comunque è un insieme non peggiore di altri;
    così lieve che i rametti si sollevano sotto di me
    e da tempo avrebbero potuto portarmi in cielo,
    se non dovessi ancora e ancora
    cadere come una pietra dai cuori
    ah, inteneriti;
    io, tarsio,
    so bene quanto occorra essere un tarsio.
Eccolo qua il nome che ci voleva per Lui: TARSIO!
Il primate più piccolo del pianeta, il tarsio, un animaletto di proporzioni minuscole (solo pochi centimetri di altezza) che vive unicamente in Asia. Grande quanto una mano umana, ha occhi grandissimi rispetto al suo corpo, tanto da poter essere soprannominato “gremlin” (a confronto, noi avremmo delle noci di cocco al posto degli occhi!).
Perfetto.

mercoledì 8 ottobre 2008

DI PIERA IN PIERO

Caduta malata, colpita da infido virus, dopo i festeggiamenti del fine settimana... oggi mi sono vagamente risollevata dal materasso, giusto per sapere che "l'ultimo Piero" (che, in realtà, non apparterrà - di nome - alla nobile e prestigiosa tribù dei Pieridi) sarà allora un maschio. Consci di rischiare molto, perché, come i Simpson, i maschi della famiglia sono portatori di un gene malefico che verso la mezza età li porta alla degenerazione, la sorella e il cognato hanno però festeggiato a suon di paste - non pastine, paste gigganti e squissite! (evviva Enzo Vittorini) - il nascituro.
Sarà Stefano?

martedì 7 ottobre 2008

sabato 4 ottobre 2008

venerdì 3 ottobre 2008

AFFARI

Sto parecchio trascurando questo blog, ma avvengono cose su cose: la scuola, gli studi, Facebook... E perciò, nonostante sia sempre al computer, non ho mai tempo di aggiornare Il tempo delle Piere.
Cosa è successo - brevemente - in questi giorni:

  • il matrimonio del Leo, in trasferta a Mirano
  • la visita a casa del Fratello e della Nuorina a Mestre
  • l'omicio accidentale di Harlock (uno dei tre cuccioli di criceto mestrini) da parte del Fratello
  • la lettura, frettolosa ma accurata, di alcuni dei libri assegnati per le vacanze estive
  • la scoperta di Eddie Vedder
  • la prima delle quattro festine di compleanno: pizza e torta giorno&notte
A parte il fritto misto del buffet matrimoniale, la cosa più notevole credo sia stata la riscoperta della Luisona... Se nella vostra infanzia avete trascurato di leggere i quattro libri delle piccole donne o anche se, al contrario, vi siete dedicati alla lettura della saga alcottiana, rileggete la sua opera adesso che siete grandi (magari spaziando&variando, allargandovi ai racconti gotici e all'altra sua produzione): secondo me vale la pena.
A me è piaciuta molto l'introduzione di Daniela Daniele all'edizione dell'Einaudi.